ADENOIDECTOMIA

ADENOIDECTOMIA TRATTAMENTO CHIRURGICO DELL’ADENOIDITE

 

In questa pagina vogliamo fornire alcune informazioni che Le permetteranno di affrontare in maniera preparata l’intervento chirurgico necessario per risolvere il problema respiratorio nasale di suo figlio. La tonsilla faringea (adenoidi) è localizzata nella porzione supero-posteriore del rinofaringe. Il processo infiammatorio a carico della tonsilla faringea è definito adenoidite. Si manifesta prevalentemente nell’età pediatrica, spesso associata con tonsillite acuta. L’incidenza diminuisce con l’età, fino ad essere abbastanza rara sopra i 15 anni, a causa della fisiologica atrofia del tessuto adenoideo. Frequentemente il processo infiammatorio è sostenuto dalla risposta immunitaria nei confronti di agenti virali e/o batterici che possono infettare il rinofaringe, esitando verso un’adenoidite acuta. L’adenoidite acuta si caratterizza per la presenza di febbre, ostruzione respiratoria nasale con conseguente respirazione prevalentemente orale, roncopatia e apnee notturne, rinorrea con secrezione sierosa nelle forme virali e mucosa-purulenta nelle forme batteriche. Nelle forme virali il corredo sintomatologico recede spontaneamente dopo circa 48 ore; le forme batteriche possono durare fino ad una settimana. In un contesto anamnestico ed obiettivo suggestivo, l’endoscopia con fibre ottiche può confermare la diagnosi, evidenziando la localizzazione adenoidea del processo flogistico. La rinoscopia anteriore è invece poco sensibile, in quanto una rinite può simulare le alterazioni della mucosa nasale visibili in corso di adenoidite. Le complicanze di un’adenoidite acuta possono ricondursi alla diretta estensione del processo infiammatorio-settico agli organi vicini. Per passaggio di virus o batteri lungo la tuba di Eustachio, si può manifestare un’otite acuta sierosa o purulenta con otorrea, otodinia ed ipoacusia; analogamente, l’interessamento dei tessuti retrofaringei può esitare verso la formazione di una adeno-flemmone retrofaringea, entità patologica esclusiva del lattante e che testimonia l’interessamento dei linfonodi di Gillette, presenti solo nei primi 2 anni di vita. Normalmente più episodi di adenoidite acuta sfociano in adeniodite cronica con ipertrofia delle vegetazioni adenoidee. Il quadro sintomatologico caratterizzato da difficoltà respiratoria nasale, soprattutto nelle ore notturne,con russamento e sindrome da apnee ostruttive notturne (disturbo della respirazione caratterizzato dall’ ostruzione parziale ed intermittente delle alte vie aeree che interrompono la normale ventilazione durante il sonno); ostruzione nasale persistente; otite catarrale cronica bilaterale; sviluppo anomalo del massiccio facciale (palato stretto ed affilato,denti affastellati,morso aperto) a causa della continua respirazione orale.

Finalità dell’intervento

Lo scopo dell’intervento è quello di asportare le vegetazioni adenoidi, costituite dal tessuto linfatico normalmente presente a livello del rinofaringe (parte della faringe in comunicazione con le cavità nasali). La loro ipertrofia od infezione cronica è molto frequente nel bambino. L’asportazione delle adenoidi è giustificata in caso di: Ostruzione nasale persistente; sindrome da apnea ostruttiva notturna. Infiammazioni ricorrenti delle VAS (vie aeree superiori, in particolare le rinofaringiti), loro complicanze (in particolare le otiti) e delle VAI (vie aeree inferiori).

Realizzazione dell’intervento

L’intervento viene eseguito in anestesia generale. E’ indispensabile, pertanto, la valutazione anestesiologica preoperatoria. Il medico anestesista rianimatore risponderà a tutte le Sue domande relative alla propria specializzazione. L’intervento, di norma, è rapido e viene effettuato con strumenti introdotti dalla bocca. L’asportazione, pur essendo quasi completa, non è mai totale per non correre il rischio di provocare lesioni alla tuba di Eustachio (il condotto che fa comunicare l’orecchio medio con l’esterno permettendone il drenaggio delle secrezioni e l’areazione). Le cure postoperatorie sono in genere molto semplici. Nelle prime ore dopo l’intervento può persistere un piccolo scolo di sangue. La durata dell’intervento varia in funzione delle difficoltà chirurgiche. La durata del ricovero ospedaliero è in genere molto breve (Day Surgery), come pure il decorso post operatorio (un giorno).

Prof. Marco Fusetti